TEATR A PART – FOUR MORE

13 OTTOBRE 2024 – TEATRO STUDIO | Rovigo

FOUR MORE è una sequenza di composizioni sceniche per quattro performer femminili e i loro corpi, che si fondono con lo spazio, il suono e la luce. La performance si costituisce come un rito teatrale intenso, emozionante, senza parole, onirico, al crocevia tra sogno e realtà, in cui il gioco di luci e ombre crea un immaginario al confine tra realtà e illusione.

Lo spettacolo trae ispirazione dalla pittura (in particolare dalla linoleografia di Albrecht Dürer Four Witches) e dalla tradizione numerologica e simbolica.Four More è la seconda parte di un quadrittico dal titolo comune 4, in cui il corpo femminile nudo si confronta con oggetti metallici. In FOUR MORE sono le grandi lamiere appese a formare lo sfondo dello spettacolo.

Teatr A Part è una compagnia polacca fondata nel 2004. Gli spettacoli del gruppo indagano, attraverso un linguaggio visuale e non verbale, l‘istintualità umana, l‘inconscio, le emozioni e i segreti dell‘esistenza. Gli spettacoli della compagnia sono stati rappresentati in 28 differenti paesi.

Commenti (2)

  • C’è qualcosa insieme di oscuro e luminoso in questo lavoro. Forse una tensione verso l’alto che emerge nonostante l’oscurità sempre immanente che richiama la dimensione ctonia dell’umano.
    Il corpo. In questo caso quello di quattro donne. FOUR. I loro corpi completamente nudi. Corpi imperfetti, come sono i nostri, come sono quelli di tutti. La presenza è così prossemica che reclama rispetto. Richiama un rito a cui siamo invitati come all’interno di un sogno che non comprendiamo e che pure parla di noi.
    Il femminile, nella sua grandiosità e nella suo manifestarsi come terrificante. si palesa davanti a noi come una forza tellurica. Un teatro che ripudia la narrazione ma che ci invita a essere presenti e viviè da salutare con gratitudine.

  • Anticipo, desideravo tantissimo vedere questo spettacolo, quello di stasera ovviamente, Four More.
    Le recensioni sono anche questo, un modo per ripercorrere lo spettacolo, nelle scene più riuscite come anche nelle minori e incomprese, ad un primo impatto.
    Confesso che mi piacerebbe una seconda visione, l’ho compreso ma non del tutto ma intanto vi metto e condivido, nero su bianco, quanto ho provato.

    Parto col dire che è stato un atto “eroico” da parte delle ragazze esibirsi completamente nude, senza inibizioni quindi.

    Parto dall’inizio, dove il nudo è celato solo in parte, scena che mi ricorda in parte la bambola meccanica di Fellini in “Il Casanova” come anche le ragazze, in questo caso completamente nude, in “Eyes Wide Shut”, l’ultimo lavoro del Maestro Kubrick, in questo caso però l’identità non viene rivelata, come all’inizio della performance di oggi.

    Poi il nudo prevale ma il nudo è solo un pretesto per mostrare altro..la condivisione, la “motta” umana, il parte di un medesimo ingranaggio come di un medesimo destino. In effetti il nudo permette una danza senza limiti e una conoscenza maggiore, pensando a reality come “Nudi e crudi” dove il proprio corpo diventa l’unico scudo possibile verso il mondo.

    Tra le gioie angeliche finali (il canto quasi divino ma solo in apparenza) per passare ai treni, ai rumori della quotidianità, fino agli stridori, insomma, la realtà nella sua cruda apparenza, niente è come sembra e le apparenze ingannano.

    Mi ha colpito il toccarsi delle ragazze, nei loro stessi corpi, genesi del parto, la bellezza della donna nello sfoggiare le pellicce ma nel dire allo spettatore, attento, sono ben altro oltre le apparenze.

    La donna che si ribella di fronte alle luci rosse, ai femminicidi per esempio, colpendo ripetutamente e con violenza le lastre presenti in scena.

    Ritornando agli scopi dello spettacolo, sarebbe impensabile una riproposizione televisiva, non solo per il nudo ma anche per le tematiche che lo schermo rischierebbe di travisare.

    Infine, lascio uno spunto che mi ha dato questo spettacolo, in una canzone di Mango, il cui videoclip ricorda vagamente quanto visto stasera, lo mando qui sotto

    https://www.youtube.com/watch?v=Y-cVOswhJUU

    Insomma, morale della favola, meditate gente meditate, sulla potenza della donna, in tutti i sensi.

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