30 APRILE 2023 – TEATRO STUDIO | Rovigo
Sembra sempre una scommessa folle quella di provare a mettere in scena, con un gruppo di ragazzi, un Canto dell‘Inferno, rispettando in modo integrale e rigoroso la parola Dantesca – eppure tutto questo, ancora una volta, è avvenuto con estrema semplicità, con una energia vitale ed entusiasmante.
Questo Studio prosegue il lavoro avviato lo scorso anno con alcuni studenti del Liceo Scientifico Paleocapa di Rovigo.
Siamo convinti che occorra sfidare il diffuso pregiudizio che reputa la parola di Dante Aleghieri troppo alta o troppo lontana o troppo arcaica per poter essere compresa fino in fondo e restituita da un gruppo di giovanissimi attori. Mentre vorremmo dimostrare che queste parole sembrano scritte proprio per essere abitate da corpi adolescenti, corpi pulsanti di vita e di ardore.
Dopo il Primo Canto eccoci allora a sfidare la scena con il TERZO CANTO DELL‘INFERNO, eccoci all‘ingresso del dolente Antinferno, al cospetto degli ignavi.
La scrittura scenica che abbiamo operato non vuole né sottolineare né chiarire il senso delle parole, il loro significato, quanto proporsi come ulteriore riverberazione poetica.
In teatro la parola, il verbo, deve farsi carne.
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Lo spettacolo sul Terzo Canto dell’Inferno, devo dire, mi è piaciuto particolarmente. Innanzitutto, la bravura dei ragazzi, sul pezzo, per dirla sinteticamente. Il lavoro svolto in questi mesi di prove, quindi, ha ben prodotto i suoi frutti, anche nell’effetto catartico di coinvolgimento dello spettatore, a partire dagli oggetti di scena, fino alle espressioni facciali e nei gesti, che già ho avuto modo di testare con Metamorfosi e vedendole applicate ai ragazzi, credetemi, la soddisfazione è stata immensa, anche se trattasi di due spettacoli completamente diversi tra loro. L’interazione tra i ragazzi, poi è stato un altro punto di forza dello spettacolo, il toccarsi e l’interagire fortemente in questo senso, ha permesso di allontanare, almeno per un attimo, i pensieri della pandemia passata e ritornare, si spera in modo definitivo, ad assaggiarsi e compenetrarsi, fondamentale nell’età adolescenziale e trampolino di lancio per i loro successi sociali.